All posts in Comportamento

LAB Profile valore per i PNListi

Serve curiosità per crescere

 LAB Profile e il suo valore per i PNListi

Serve curiosita per crescere

È la curiosità che ci permette di crescere: Sii curioso … sempre!

Ciao,   ecco il valore aggiunto del LAB PROFILE  per chi  conosce e ha già studiato PNL.

Ultimamente, con grande piacere, ho ricevuto diverse richieste d’informazioni di approfondimento.

Ed è questo che si tratta : uno straordinario approfondimento dei Meta -programmi. Li conoscete ,vero ? E quanti sono quelli che conoscete e praticate ?

Ultimamente mi hanno rivolto molte domande importanti che, sicuramente, anche voi vi sarete fatti .Ora le voglio condividere con voi, così come le rispettive risposte che ho dato. Ho scelto 3 domande in particolare:

  • Elio, ti vorrei chiedere,  per me che ho frequentato corsi di PNL ( practitioner – Master practioner) ,qual è il valore aggiunto del tuo corso ?

Il valore aggiunto del mio corso per chi ha frequentato corsi di PNL in qualsiasi scuola, è di dare valore, con particolare attenzione,  ai meta- programmi specificando la loro importanza nella comunicazione. Oggi, sostengo  che, per usare in modo efficace qualsiasi strumento di comunicazione come il “Meta- modello” , il “Milton model” è necessario saper  riconoscere i Meta- programmi per usare il linguaggio adatto ad ogni persona. I Meta- programmi sono la base di qualsiasi comunicazione, sono i filtri che noi usiamo  per crearci il nostro  mondo. E’ attraverso questi filtri che  selezioniamo le informazioni di cui abbiamo bisogno. Ti posso dire, che in un corso di PNL, l’argomento dei Meta- programmi  viene affrontato in un paio di ore circa e viene data  un’ infarinatura di 6-7 meta programmi.   Al mio corso, vediamo bensì  14 Meta- programmi in 2 giorni e mezzo, al fine di poterli usare sempre e in qualsiasi contesto. Sapere che esistono è una grande cosa, il valore più grande che gli possiamo dare è: saperli utilizzare nel riconoscere quale sono i Meta- programmi  che le persone usano, permettendoci di capire come si comportano o comporteranno e in fine acquisire il linguaggio che permette di comunicare con queste persone che usano questi  vari filtri percettivi  in modo efficace.

  • Cosa introduci di nuovo ?

Sostanzialmente, di nuovo introduco un metodo facile da imparare e da utilizzare, il LAB Profile, che è una scheda di domande specifiche che ci permette di estrarre i vari Meta- programmi (14). Inoltre vedremo quali comportamenti derivano da ogni Meta- programma e il linguaggio che maggiormente influenza  ogni filtro. In fine, il più grande valore che possa avere un partecipante del corso, è la propria scoperta di come filtra il suo mondo, di come può  comprendersi  nel   più profondo  e  di come può  cambiare ciò che lo frena, attraverso la consapevolezza dei  propri  schemi

Ricordiamo, che è proprio R. Bandler che ha definito i Meta- programmi  importanti  per ottenere risultati.

I Meta- programmi,  sono emersi,  quando Leslie e Richard Bandler si sono resi conto che le tecniche di cambiamento usate, a volte funzionavano e a volte no; proprio perché dobbiamo adattare il nostro linguaggio a quello del nostro interlocutore se vogliamo che la nostra comunicazione sia utile e efficace.

Spero di esserti stato  utile e se hai altre domande più specifiche non esitare !

  • Perfetto !!!! Sei stato super utile ed esaudiente !!!!! Hai risposto in modo preciso e funzionale. Anche se  voglio di più … Ad esempio, in cosa consiste il certificato che rilasci ? Ps .Che figata !!!! Bravo Elio !!!!!

Allora,  lo hai espresso bene, il certificato che rilascio IO è un certificato con un valore intrinseco pari a quello del practitioner   NLP, e come ben  sai, parlare di valore è poco utile, perché sono i criteri che ci stanno dietro che fanno si che poi ognuno gli darà il valore che vuole. Quindi, in linea con la mia mission, il mio obiettivo  è fornire un certificato che rappresenta qualità formativa e elevate competenze dei partecipanti.

Per fare ciò, mi avvalgo dell’opportunità di essere il primo a insegnarlo al pubblico, quindi,  con la possibilità di definire  i criteri di valutazione .Ci  tengo molto che alla fine del corso, oltre ad avere passato un bellissimo momento di crescita insieme e di condivisione, ci sia un vero e proprio esame di valutazione.

Questo corso, deve fornire una competenza spendibile da subito, e deve ottenere nel tempo un alto livello di riconoscimento delle competenze che ne derivano.

Quindi, il certificato è solo carta stampata come quello che hai ricevuto nella scuola di PNL che hai frequentato. Ma è il valore che io gli voglio dare che rappresenta la differenza: Elevata Qualità e competenza.

Eviterò di rilasciare un certificato se non mi viene dimostrato di avere  acquisito le competenze  e dimostrato di saperle utilizzare. Ed è anche per questo motivo che ho limitato il corso a 25 partecipanti, per dare spazio alle domande,  ai feedback e  per favorire l’apprendimento.

Mi dispiace di essere cosi esaudiente ma mi fai domande molto importanti, e tocchi ogni volta i valori, e i valori sono fatti di criteri che ti devo spiegare in modo che tu possa avere una giusta percezione  o quanto meno possa capire come li intendo io.

Mi fa piacere il grande interesse che nutri per i Meta- programmi, per me sono le fondamenta  della comunicazione. Chi non li conosce, crede saper  comunicare e  ancora di più crede saper ascoltare. Sono felice di  vedere e sentire che altre persone portano a  cuore questo interesse.

Hai detto bene : che figata !!!! Brava tu di averlo percepito

Questo è la trascrizione originale, dello scambio tra me e una persona che è curiosa di imparare cose nuove. E’ importante notare come ho potuto utilizzare i suoi meta programmi per costruire le risposte che hanno soddisfatto le sue esigenze, in linea sempre con quello che offro realmente.

Hai una domanda? Voglio sentirla. Una domanda è preziosa come l’Archè Pietra. Brilla come l’argento alla luce del fuoco, come l’acqua al sole, come neve sotto le stelle, come pioggia sulla luna … Ognuno di noi, ha esigenze diverse e necessità risposte diverse.

La vostra soddisfazione è la mia soddisfazione.

Seguici anche su Facebook: Clicca qui

Ricordati … sii sempre curioso !!!

Elio Malossi
Nlp Trainer & Trainer/consultant LAB Profile®

© Elio Malossi 2014

Modelling Vs Copying

La chiave delle nostre scelte è nell’inconscio

La chiave delle nostre scelte è nell’inconscio

La chiave delle nostre scelte è nell’inconscio

 Modelling Vs Copying

Copiare è un processo cosciente, sta a dire che mettiamo solo la nostra parte razionale in azione; sentendo una determinata parola, leggendola, o vedendo un comportamento specifico che ottiene un risultato, siamo portarti a registrarne le relative informazioni. Di conseguenza copiando tali informazioni, ci aspettiamo di ottenere gli stessi risultati.

Ma è veramente così?

 

  • Copiare un dipinto ha il solito valore di quello originale?
  • Copiare un discorso ha il solito valore con qualsiasi audience?
  • Copiare una pubblicità dà valore al nostro brand?
  • Copiare un concorrente ha valore per il nostro target clienti?
  • Copiare una citazione ha valore in qualsiasi momento e contesto?

È un fatto indiscutibile, che vediamo quello che vogliamo vedere, sentiamo quello che vogliamo sentire e percepiamo ciò che noi vogliamo percepire.
Tutto questo è parte di un processo: noi esseri umani selezioniamo le informazioni di cui abbiamo bisogno in un contesto dato, costruendoci una rappresentazione interna (mentale) attraverso i nostri filtri percettivi (meta programmi), che gestiscono inconsapevolmente il nostro focus mentale.

“ La chiave delle nostre scelte è nell’inconscio” Carl Gustav Jung

Quello che leggi, è solo un insieme di pixel o macchie di inchiostro a formare disegni sulla carta, e quello che senti, un insieme di suoni a comporre melodia nell’aria.
I disegni e i suoni, in fine dei conti non sono che simboli, i quali messi l’uno con l’altro, danno vita a parole:  per allineare tutti nella loro comprensione (in campo semantico), alle parole sono state attribuite una serie di definizioni, ma ognuno di noi sarà portato a dare loro un significato diverso a seconda della situazione o del contesto in cui vengono utilizzate.

Ricordiamo un attimo, nel 2008, la famosa frase del Presidente americano Barack Obama! “Yes, we can” (Sì, noi possiamo), “pay off” della sua campagna elettorale, usato come “ancora” al contenuto di ogni suo discorso e che lo ha sicuramente aiutato a vincere le elezioni.
Ciò  significa che questa frase avrà sempre un impatto positivo sulle persone?
Copiare la stessa frase e tradurla in un’altra lingua, avrà la stessa influenza su un’altra cultura? Otterrà lo stesso risultato ?
E in un altro momento storico, la stessa frase avrebbe avuto la stessa efficacia?
Il suo significato è in effetti molto specifico per un pubblico molto specifico in un determinato contesto.

“Il significato di qualsiasi comunicazione non sta in ciò che noi pensiamo
che significhi ; sta nella reazione che provoca.”
R. Bandler.

Copiare fa parte di un processo cosciente: sono le nostre funzioni razionali che entrano in azione quando si copia, a prescindere se in un determinato contesto, sia giusto o sbagliato.
Copiando ci aspettiamo di ottenere lo stesso riscontro, emularne il risultato senza considerare il contesto in cui ci muoviamo.

La generalizzazione è il processo che ci permette di imparare: è sulle esperienza già fatte da noi o da altri, che basiamo il nostro apprendimento.
Iniziamo a copiare ciò che ha funzionato una o più volte, o a riprodurre ciò che abbiamo visto fare una o più volte e che ha permesso di raggiungere i risultati desiderati.
Questo processo di apprendimento, è sempre efficace, per ottenere ciò che vogliamo?

La PNL è il risultato di “Modelling”, modellamento di modelli di eccellenza, e non di “Copying”.

Il “modelling” nacque quando i creatori della PNL, Richard Bandler e John Grinder, iniziarono una meticolosa raccolta di informazioni relative alla strategie messe in atto da determinate persone, ritenute come eccellenze nel loro campo, per ottenere un certo risultato. Allo scopo, di trasmettere quella abilità a altre persone. Cito un esempio : Hanno modellato Milton Erikson, più grande ipnoterapeuta dei nostri tempi, al fine di permettere ad altri di ottenere i soliti risultati. Hanno eseguito una trascrizione precisa di come Milton Erikson parlava con i suoi pazienti e ne hanno estratto degli schemi, da cui ne deriva il “ Milton Model”.
A questo punto, è importante rendersi conto che non è tanto il contenuto da dovere modellare, quanto la struttura che funge da supporto del “contenuto” stesso.

Pertanto, modellare è estrarre la strategia del nostro processo inconscio: chi ha una competenza, di solito non è consapevole, nel minimo dettaglio, di ciò che fa. La strategia di una persona è guidata dal suo inconscio, mentre la parte cosciente rimane focalizzata su quello che sta succedendo e su quello che desidera ottenere o evitare, come risultato.

Se Richard Bandler e John Grinder si fossero accontentati di copiare le parole di Milton Erickson, pensate che avrebbero potuto estrarne le sua strategia?
R. Bandler e J. Grinder avrebbero potuto utilizzare le sue parole “copiate” per come le usava M. Erikson con tutte le persone, al fine di ottenere i risultati desiderati?
No, era importante capire la struttura del suo agire inconsapevole e sapere scegliere poi, consapevolmente, a secondo del contesto e delle persone, le parole giuste!

“Un esempio ha solo forza d’aneddoto, ma due consentono di formulare
un’ipotesi, e almeno tre sono necessari per determinare una struttura”
J. Grinder

Gli studiosi di PNL hanno sostanzialmente reso i meta-programmi di pubblico dominio a partire dal 1986, con Rodger Bailey che ha iniziato ad utilizzare il metodo “LAB Profile”(Profilo del linguaggio e comportamento) nel contesto professionale. In diversi libri appaiono le prime applicazioni pratiche dei meta programmi, ad esempio nel bestseller “Unlimited Power” di A. Robbins (1986), “Time Line” di T. James e W. Woodsmall (1987).
Nel 1995 invece, Shelle Rose Charvet pubblicò un libro di grande successo “Le parole della mente. Eccellere nel linguaggio d’influenza” , dove pone l’attenzione sul linguaggio più efficace da utilizzare nel processo di persuasione, permettendo così una diffusa e una comprensione maggiore dei meta programmi anche a coloro che non conoscono la PNL.

Ricordiamoci però, che sono R. Bandler e J. Grinder i creatore della PNL, sono loro che hanno “modellato” i primi modelli di eccellenza.
Hanno “modellato” e non “copiato”!
È R. Bandler stesso a definire che i meta programmi sono di fondamentale importanza per l’utilizzo di modelli al fine di ottenere risultati. Tali modelli indicano il procedimento da seguire, ne indicano la forma, ma il contenuto andrà adeguato al contesto specifico e ad una persona specifica.
Un modello rimane il medesimo, ma il contenuto di “parole” sarà stabilito sulla base di questi meta programmi.

“I meta-programmi, ebbero origine con Leslie Cameron Bandler durante la sua collaborazione con Richard. Essi nacquero quando Leslie, applicando la PNL “come da manuale” (Woodsmall, 1988, p.63), scoprì che, talvolta, i processi non funzionavano. Cosa più importante, lei e Richard scoprirono che questi “fallimenti” stavano portando alla luce la lista iniziale dei meta-programmi della PNL.” M. Hall e B. Bodenhamer

Nel mio percorso di studio, ho potuto imparare modelli già sviluppati ed estremamente potenti. Quello che mi ha incuriosito di più, è vedere come alcuni trainers li utilizzavano in modo straordinario. Questi trainers sono diventati, per me, esempi da cui imparare, così come, a loro volta, essi avevano “modellato” i loro insegnanti.
In particolare sono rimasto impressionato da Alessio Roberti e dal suo uso dei modelli di PNL, ho avuto modo di seguirlo in diversi corsi e mi ha incuriosito proprio per il modo in cui usava i meta programmi.

Nel conseguire la mia certificazione “NLP Master Practitioner Advanced” ho imparato le basi di NHR ,DHE, Time distorsion ma soprattutto ho studiato un argomento che avevo veramente a cuore e che veniva insegnato proprio da Alessio:
l’utilizzo dei “Meta programmi in modo conversazionale”.
Bisogna dire, che Alessio Roberti è il “Direttore mondiale del Business Coaching” per la “Society of NLP”, nonché il Trainer di PNL che ha introdotto il corso di intelligenza linguistica in Italia ed è chiamato a partecipare a trasmissioni televisive come esperto di comunicazione.

In questo corso, A. Roberti ha illustrato un “case study”, in cui da Business Coach, aveva effettuato una negoziazione. Attraverso le sue spiegazioni, ho notato il suo uso elegante dei  meta programmi e ne ho percepito la sua competenza.
Tuttavia, non capivo come sviluppare questa abilità: era come se mi mancassero degli elementi per effettuare i collegamenti necessari alla mia comprensione. Naturalmente, il Trainer spiegava cosa stesse facendo mostrando le dinamiche della negoziazione e i risultati ottenuti, ma io all’inizio non riuscivo a cogliere il ragionamento da seguire.
Come potevo quindi arrivare a sfruttare gli esempi che ci aveva dato?
Mi mancava un modello da seguire!

Non mi interessava foto-copiarlo in quello che faceva o diceva, consapevole del fatto che non sarebbe stato utile per me.
Ma tenevo a modellarlo, e volevo capire quale ragionamento lo stesse guidando.
Il mio scopo era divenire altrettanto competente in qualsiasi contesto mi fossi ritrovato.
Così ho iniziato a interessarmi al suo curriculum vitae e alle competenze che aveva acquisito e sviluppato; visitando il suo blog personale, ho scoperto tra i suoi certificati, che aveva ottenuto il certificato “LAB profile® Practitioner”.

Così, ho deciso di approfondire lo studio di modelli sviluppati con i meta programmi.
Ho scoperto il “LAB Profile®” nel libro “Innovazione in PNL” di M.Hall e Shelle Rose Charvet, che mi ha stimolato a intraprendere un nuovo percorso di specializzazione.
Ho ottenuto la certificazione internazionale di “Trainer/consultant LAB Profile®” dopo un corso intensivi di 10 giorni con Shelle Rose Charvet.

In seguito rileggendo i miei appunti del corso fatto con Alessio, ho finalmente capito quale competenza inconscia lo guidasse e quale fosse il modello da lui seguito in modo conversazionale.

Tutto questo mi conferma ulteriormente che la competenza inconscia, sia per A. Roberti sia per tutti i modelli di eccellenza nel mondo(*), ripone sull’uso magistrale dei meta programmi ed è tale uso ciò che si deve modellare. Ho capito quello che mi era mancato al corso per creare le giuste connessioni, in modo da non copiare ma modellare una strategia e utilizzarla in qualsiasi contesto mi fossi trovato .

“I meta-programmi sono, tra i filtri, quelli che agiscono a livello più inconscio, e sono privi di contenuto. Ciò vuole dire che i meta-programmi non hanno di per sé contenuto, ma filtrano il contenuto della nostra esperienza; sono i filtri di cancellazione e distorsione che aggiungono o sottraggono elementi alle nostre generalizzazioni”.

T. James – W. Woodsmall

I meta programmi si basano sullo studio dei “tipi di personalità” di Carl Gustav Jung e studiano i nostri comportamenti derivanti da nostre scelte inconsce a traverso un’analisi linguistica.
Per questo, diventa importante capire a chi ci rivolgiamo e in quale contesto ci muoviamo, prima di scegliere il giusto linguaggio d’influenza per ottenere i risultati desiderati.

Concludo che una comunicazione efficace è il risultato di una selezione di parole mirate al nostro interlocutore, evitando alle nostre “convinzioni” di indurci a scegliere “parole”, che potrebbero non essere efficaci.

Non c’è un modo assoluto, in cui una parola abbia un impatto sicuramente efficace.
Copiare non è necessario; invece, è importante capire come le persone selezionino le parole o le frasi, di cui hanno bisogno per essere influenzate. Questo vi permetterà di scegliere parole adatte al contesto nel quale vogliamo avere un’influenza senza venire meno all’ecologia dell’individuo.
Influenzare non significa manipolare!

Il LAB Profile, qui trova il suo posto, grazie alla serie di domande specifiche mirate a capire come le persone utilizzino i filtri percettivi: per motivarsi, per prendere decisioni o fare delle scelte in determinati contesti.
Il LAB Profile, inoltre, ci insegna quali saranno le parole che avranno un’influenza, un impatto più incisivo su diversi “tipi di personalità”.
È con il binomio di queste due conoscenze, che possiamo prevedere quale parola influenzerà una persona e conoscere il comportamento che ne deriverà.

In ultima analisi, la modellazione viene utilizzata per ripetere un modello non copiandone il contenuto, bensì, scegliendo ogni volta le parole adatte a chi vogliamo “influenzare”.
Non c’è una parola “migliore” di altre; ci sono solo parole e comportamenti più efficaci in determinati contesti per ciascuno di noi.

Se trovi utile questo contenuto, ti invito a condividere sulla tua pagina di Facebook o sulla pagina di tutti quelli a cui potrebbe interessare.

Ricordati … sii sempre curioso !!!

Elio Malossi
Nlp Trainer & Trainer/consultant LAB Profile®

Fonti Bibliografiche:
La struttura della Magia”: R. Bandler e J. Grinder
Time Line”: T. James e W. Woodsmall
Figuring Out People: Reading People Using Meta-Programs”: M. Hall e B. Bodenhamer
Le parole della mente. Eccellere nel linguaggio d’influenza”: Shelle Rose Charvet
Innovazione in PNL” : M. Hall e Shelle Rose Charvet

(*) : Tade James – Wyatt Woodsmall – Anthony Robbins – Micheal hall – Rodger Bailey – Shelle rose charvert

© Elio Malossi 2014

Metaprogrammi e LAB Profile

I Metaprogrammi ed il LAB Profile: Qual è la differenza?

I Metaprogrammi ed il LAB Profile: Qual è la differenza?

Metaprogrammi e LAB Profile

Dal 1998, ho consegnato diplomi a consulenti, formatori ed esecutivi attraverso il mondo affinché utilizzino il LAB PROFILE (Language And Behaviour/Linguaggio e comportamento) con i clienti e nel mondo degli affari.  Gente molto qualificata segue questo programma tenuto conto che quello aumenterà in gran parte la loro abilità ad aiutare i clienti a risolvere problemi difficili e darà loro un’opportunità unica per la loro carriera rispettiva. Esistono finora 400 diplomati consulenti/Trainer del LAB PROFILE nel mondo.

La PNL e I Metaprogrammi

“È strano” pensavo, riflettendo al fatto che in PNL è utilizzata quasi universalmente dai formatori, facilitatori, consulenti e dai coach anche se non menzionano che ciò che fanno proviene dalla PNL. Perché non c’erano più persone che utilizzavano il LAB profile?  Potrebbero contribuire alla base di conoscenze incessantemente crescente, specialmente da quando il LAB profile è riconosciuto come modo di insegnare i metaprogrammi in molti paesi…

Allora ho proceduto a un piccolo questionario ed ecco un campione non scientifico di opinioni raccolte di gente della PNL sulle credenze collegate ai metaprogrammi ed al LAB profile:

  • I Méta-programmi sono identici al LAB profile.
  • Li ho già studiati e so ciò che ho bisogno di sapere.
  • Sono soltanto filtri, e chi ha veramente bisogno di più filtri?
  • Buon a sapere, ma non hanno utilizzi pratici.

Cosa? Ero stupefatta! E tutti questi anni passati a utilizzare il LAB profile con le mie competenze in PNL, a sviluppare una pratica molto proficua che aiuta le persone e le organizzazioni. Come ad esempio, ho permesso ad un’azienda del settore manifatturiero di evitare uno sciopero ed ottenere un contratto di 5 anni con il sindacato, e ciò per la prima volta nella storia della società. Ho decodificato una ricerca commerciale specializzata con il LAB profile per dirigere strategie di promozione; ho trasformato il comportamento dei rappresentanti di un call center per fermare l’emorragia di clienti provenienti da una società di assicurazioni; ho permesso ai negoziatori di aumentare i loro redditi per milioni di $ modificando il loro comportamento con i clienti; sono stata invitata in trasmissioni televisive per decodificare strategie elettorali per il grande pubblico sempre utilizzando il LAB profile.

In breve, le mie competenze in PNL e in LAB profile hanno fatto sì che i miei onorari erano non pertinenti nel mercato. I miei clienti sono pronti a pagare qualsiasi prezzo per beneficiare delle conoscenze ed abilità che gli sono offerte da queste competenze. Forse l’informazione non si è resa ai consulenti e formatori in PNL, allora vorrei correggere alcuni malintesi.

Cosa sono i metaprogrammi e cosa è il LAB Profile?

I metaprogrammi, sviluppati da Leslie Cameron-Bandler (ora Lebeau), descrivono qual è l’informazione che una persona prende o trasmette. Questa persona utilizza un filtro per l’informazione, per un posto, per le persone, per le cose o le attività? Osserva delle similarità, contrasti o uniformità? E tanti altri filtri. A Parigi, negli anni 80′, quando ho imparato questi schemi all’interno di un programma di Master Practitioner in PNL, le persone erano raramente connesse su come individuarli e cosa farne una volta che erano identificati.

Tuttavia, ho appreso che alcuni schemi erano più efficaci e migliori di altri; così, era meglio di essere “interno„ che esterno, meglio andare verso che evitare ecc., una credenza che confuto oggi. A quel tempo, ero affascinata dall’informazione, ma credevo anche che non ci fosse grande cosa da fare con questa. Nel 1984, ho tradotto in francese il manuale sul LAB profile di Rodger Bailey mentre vivevo a Parigi. Sono stata immediatamente “colpita” dalle differenze tra il suo modello ed i metaprogrammi standard della PNL.

Ho scelto di utilizzare e di sviluppare il LAB profile piuttosto che qualsiasi altro strumento di profili psicometrici per la sua semplicità, la sua esattezza e la sua utilità. Mentre il LAB profile era basato sui metaprogrammi originari e le cancellazioni, distorsioni e generalizzazioni di Noam Chomsky, solo il LAB profile consiste in:

  • Un numero ragionevole di schemi da apprendere,
  • Una metodologia per individuare gli schemi, e
  • Un insieme specifico di linguaggio d’influenza (Influencing Language) che è assortito a ogni schema.
Metaprogrammi Sviluppo LAB Profile Vantagi
60 schemi Riassunto e concentrarsi sull’essenziale 14 categorie pratiche Facile da apprendere e ricordarsi
Nessuna metodologia Approcio strutturato Questionario per scoprire gli schemi con indicatori chiari. Di facile utilizzo per lo studio con gruppi, e in occasione di conversazioni banali.
Nessuno linguaggio specifico Ricerca e sviluppo di strutture del linguaggio Si armonizza con gli inneschi di motivazione e la lingua d’influenza per ogni schema. Aumenta considerevolmente l’abilità di persuasione poiché adatta la lingua alla struttura mentale interna.
Nessuna applicazione pratica Ricerca e sviluppo in corso Utilizzato nella comunicazione di massa e interpersonale, per apprendere su di sé, e i profili psicometrici. Potenziale incredibile per creare rigorose e nuove applicazioni.

Rodger aveva anche scoperto delle applicazioni pratiche. Era dunque qualcosa che potevo utilizzare. In quel periodo, avevamo incluso il LAB profile in un programma intitolato “Managing High Performance Teams„ ed ho iniziato ad esplorare ciò che potevo tirarne fuori in più. Inoltre, un buon numero di studenti avevano scelto il LAB profile come tema o argomento di ricerca per la loro tesi di Dottorato o di Maturità. Molti strumenti di profilo psicologici sono stati sviluppati servendosi del LAB profile presso individui e gruppi.[1] Tutta questa informazione sull’utilizzo del LAB profile per i formatori, consulenti, facilitatori e coach non serve a nulla se le persone non ne fanno la prova su se stessi.

Ho scritto il libro Le parole della mente già da qualche anno per spiegare gli schemi e fornire le informazioni su come servirsene con l’aiuto di alcune applicazioni pratiche. Ma era soltanto l’inizio. Da quel momento, abbiamo scoperto molte altre applicazioni pratiche per formatori, e i consulenti. Immaginate di potere essere capaci di comprendere e predire il comportamento delle persone servendovi di un metodo di motivazione rigoroso, empirico e scientifico. Il LAB Profile è una soluzione interessante agli approcci tradizionali di risoluzione di problemi, approcci già conosciuti della nostra clientela.

Ma soprattutto, non credetemi ! Andate a vedere il mio libro da voi stessi su www.thehellestore.com o informatevi su il programma LAB Profile Consultant/Trainer Certification a www.LABProfilecertification.com.

Ditemi ciò che ne pensate !
Shelle Rose Charvet shelle@strategiesdereussite.com www.strategiesdereussite.com


[1]Vedere il profilo personale PNL di See Jay Arthur, Patrick Merlevede  IWAM, Arne Maus et al  Identity-Compass e credo che ce ne siano tanti altri.

Ringrazio Shelle nella sua collaborazione a fornire articoli di grande valore per divulgare il LAB Profile in Italia .
Testo tradotto da Elio Malossi
Ricordatevi … rimanete curiosi!
Elio Malossi
NLP Trainer & Trainer/consultant LAB Profile®

© Elio Malossi 2014

Eccellere nel Coaching

Coaching Excellence

Coaching Excellence

Il LAB Profile è lo strumento che ti permette di avere la maggiore comprensione della realtà soggettiva del tuo cliente, quindi creare un grado di empatia di altissimo livello. I meta programmi , sono i filtri che usiamo per rappresentare la realtà, potremo dire che sono le finestre a traverso le quale noi guardiamo il mondo in cui selezioniamo le informazioni a noi necessarie, le quale elaboriamo per costruirsi la propria percezione del mondo. E per elaborazione intendo la Cancellazione, Distorsione e Generalizzazione.

Il LAB Profile è lo strumento che ha sviluppato Rodger Bailey per rendere accessibile i meta programmi a chi non aveva una formazione di PNL. Ed anche per chi ha una formazione di PNL, mi sono reso conto che il più delle volte le persone hanno un idea poco chiara dei meta programmi e di come utilizzarli in modo efficace. Oggi, da trainer di PNL, posso dire che nelle normali formazioni di PNL vengono spiegati solo  5-6 meta programmi, senza approfondimento e con una sommaria descrizione delle loro caratteristiche.

Il principio base del coaching è il “ Ricalco e Guida”, in base al quale dobbiamo prima andare là dove il cliente si trova con la mente, per poi guidarlo verso un cammino favorevole al proprio raggiungimento di obbiettivi. E per fare ciò, il LAB Profile con i suoi 14 meta programmi, bene strutturati attraverso un questionario specifico, ci aiuta a determinare il linguaggio utile a creare un ponte di comunicazione, essenziale per creare un rapport. La mia esperienza di coaching mi ha dimostrato che è difficile che una persona si apra con il primo sconosciuto, ma la creazione di un alto livello di rapport verbale lo mette subito a suo agio, si sente capito e si apre con molta più facilità.

Capire una persona attraverso l’ascolto attivo non significa annuire quando l’altro parla, ma è capirlo veramente, è sapere dove si trova con la mente, come vede il mondo, comprendere come parla a sè stesso. Avere come strumento il LAB Profile ti permetterà di rispondere utilizzando il suo linguaggio e cosi facendo dimostri all’altro che veramente lo capisci e che sei li con lui. Personalmente avendo studiato ed approfondito i meta programmi dopo essermi approcciato alla PNL attraverso i consueti canali, acquisendo anche il titolo internazionale di trainer di PNL, ho capito che sono l’ABC della comunicazione, che sono assolutamente essenziali ed indispensabili per porre le domande più efficaci attraverso il meta-modello o per guidare con il milton model.

Noi Coach siamo i facilitatori dei processi di cambiamento, ed il cambiamento avviene solo se il cliente trova una forte motivazione che lo spinga a farlo. Quindi dobbiamo essere molto abili ad innescare la motivazione necessaria nei nostri clienti, in modo che facciano le azioni che li condurranno verso i loro obbiettivi. E la motivazione non sempre viene formulata positivamente e non sempre va tradotta in modo positivo per mantenere la sua efficacia.

Facciamo un esempio. Vediamo come può cambiare la motivazione tra due individui in un identico contesto:

Andare in palestra, la richiesta del cliente potrebbe essere “voglio perdere peso” (peso iniziale 90 kg), e da Coach porteremo il nostro cliente a riformulare in positivo e specifico l’obbiettivo. Quindi lo guideremo in modo abile a ottenere un obbiettivo tipo “entro fine giugno voglio pesare 75 Kg”. Fino qui tutto ok, obbiettivo definito in modo specifico e positivo. Adesso inizia il nostro vero lavoro, motivare per far fare gli sforzi, per mantenere il ritmo degli allenamenti e mantenere la pianificazione fatta. Quando i giochi si faranno duri, il nostro compito sarà di rimotivare e fare mantenere la motivazione. Vi posso assicurare che ricordare l’obbiettivo non basterà o magari lo vorranno addirittura cambiare in uno meno difficile.

Perché una persona vorrebbe da un giorno all’altro volere passare da 90 kg a 75 kg ?

Qui prenderò due esempi per fare capire 1 meta programma più comunemente conosciuto : “Verso – Via da”.

  • Verso: l’individuo ha un’immagine di se stesso con un fisico come Brad Pitt, in cui si vede camminare sulla spiaggia con tutte le ragazze che lo guardano.
  • Via da: l’individuo non si piace quando si guarda allo specchio, crede di non piacere alle ragazze e si vergogna andare al mare in costume.

In questo caso, grazie al meta programma “verso-Via da” otteniamo un leva motivazionale di direzione. E possiamo capire che sia in positivo o in negativo, per quelli individui, saranno quelle immagine che sostengono la loro motivazione. E volerle cambiare rischia di non essere abbastanza efficace o potrebbe essere contro produttivo (demotivante).  Questo è il secondo punto importante di cui un Coach deve essere esperto: “ il potere della motivazione”. E questa abilità ce la fornisce il LAB Profile , essendo lo strumento di eccellenza per motivare, comprendere e prevedere.

Si! “ Prevedere”, ossia conoscere gli schemi linguistici per ogni meta programma del LAB Profile, ci consente di sapere in anticipo quali saranno i comportamenti del nostro cliente in un determinato ambiente e ci permetterà di prevedere quale contesto gli sarà favorevole per raggiugere gli propri obbiettivi. O ci permetterà di evitare ciò che lo potrebbe demotivare.

Il LAB Profile ha dato un valore inestimabile alle mie conoscenze di PNL, nel mio approccio con i miei clienti, nelle mie relazioni personali, ha aumentato la mia tolleranza ed apertura mentale ad altri punti di vista da cui imparare. Certo, non vi chiedo di credermi ma vi invito a approfondire per poi dirmi cosa ne pensate voi e confrontarci per farci crescere. Il LAB Profile è ancora poco conosciuto in Italia ma sono sicuro che sarà lo strumento più diffuso nei prossimi anni nel mondo del Coaching per la sua validità. Il LAB Profile è un metodo rigoroso, empirico e scientifico, e ci permette di usarlo in modo conversazionale in qualsiasi contesto, mantenendoci focalizzati sulla persona o in modo colloquiale seguendo una pratica scheda di domande specifiche.

Ricordatevi … rimanete curiosi!
Elio Malossi
NLP Trainer & Trainer/consultant LAB Profile®

© Elio Malossi 2013

iPhone, Apple e la PNL

Apple-LAB Profile

Apple-LAB Profile

Ora, che cosa accomuna IOS7, Apple e la PNL? Oltre a quello che già sapevamo, che come la PNL, il primo Apple nacque nella metà degli anni 70 in California. (Cupertino – Santa Cruz : distanza 38 km circa)

Ma oggi voglio condividere con voi una altra cosa che ho notato, ed è da chiedersi se è solo un’altra eventuale casualità !

La PNL ha qualcosa chiamato “Meta programmi”, o più brevemente, un altro strumento che si chiama “LAB Profile” – Profilo del linguaggio e comportamento.

È un metodo che ci consente di capire i comportamenti delle persone in determinati contesti. Oggi mi soffermerò su una specifica categoria, quella in cui possiamo comprendere come qualcuno percepisce e reagisce ai cambiamenti intorno a loro stessi, e come avviano il cambiamento. Ora, quello che sto condividendo con voi qui di seguito è una descrizione generale. Nella vita reale, si avrebbe bisogno di differenziare tra molti contesti, perché variamo la nostra percezione e la nostra reazione a cambiare da contesto a contesto.

Mi spiego, come questi piccoli ma importantissimi programmi sono correlati all’Apple, iOS7 e PNL.

Molto probabilmente conosci persone che avviano cambiati frequentemente – diciamo ogni 12 mesi. Sono in esecuzione di uno Schema “differenza”, e per evitare di esplodere dalla monotonia, avviano un cambiamento rivoluzionario lungo questo periodo. Vogliono qualcosa di nuovo e che sia motivante per loro.

Lo Schema successivo riguarda quelli che eseguono uno Schema “Uguaglianza con eccezione”. Preferiscono un’incrementale evoluzione nel tempo ma avviano e cercano il cambiamento importante ogni 7 anni. Essi esprimono questo modello con parole come “migliorare, migliore, più o meno”.

Naturalmente, si sa, che poi ci sono quelle persone che non cambiano mai. Sono quelle che eseguono uno schemaUguaglianza” in un determinato contesto, cambiamenti improvvisi sono rifiutati, ma avviano cambiamenti ogni 15-25 anni.

Ricordando che è contestuale, pensa a quanto tempo i tuoi genitori hanno lavorato nella stessa azienda (o te), o come spesso ci si possa spostare in una casa o appartamento diverso, o come la frequenza con la quale si acquista una macchina nuova, o anche, come spesso proviamo nuovi ristoranti e nuovi prodotti alimentari. O mangiate sempre la stessa pietanza, anche cambiando ristorante?

Poi c’è un altro modello, che è quello che viene chiamato schema uguaglianza con eccezione e differenza”. In realtà è un modello complicato, è l’unione di quelli che hanno un filtro della realtà come l’evoluzione e la rivoluzione. Grandi cambiamenti, qui in media ci saranno ogni 3-4 anni.

Ed è qui, in questo ultimo modello, che possiamo posizionare la Apple e il suo approccio innovativo ai mercati.

Soprattutto l’Apple guidata Steve Jobs:

▪    1998 – iMac

▪    2001 – iPod

▪    2005 – iPod Shuffle/ iPod Shuffle

▪    2006 – Mac Book

▪    2007 – iPhone

▪    2010 – iPad

(Source of Information)

Ovviamente, come potete vedere, ho ignorato tutti gli altri aggiornamenti, come Apple TV, iLife, iCoud ecc. Questi sono venuti tra i lanci più importanti e rappresentano la “innovazione normale/evoluzione). Ma quello che ho voluto rappresentare sono l’introduzione di prodotti principali e penso che, sia evidente lo strategico modo in cui Apple ha introdotto nuovi e rivoluzionari prodotti sul mercato.

Aiuta a capire la natura della Apple, il relativo sviluppo di prodotto, almeno fino alla morte di Steve Jobs.

Lo sviluppo di questi prodotti ha catturato le menti di coloro che filtrano la realtà in modo simile (schema “uguaglianza con eccezione e differenza”), e così sono attratti da prodotti Apple.

Come sarà il futuro di Apple sotto Tim Cook, deve ancora essere dimostrato, e l’insoddisfazione di alcuni fan di Apple dimostra che non vogliono aspettare più a lungo per più un’innovazione e per nuovi prodotti. Essi potrebbero annoiarsi se nulla di nuovo venisse fuori e cercare un fornitore diverso che soddisfi la loro necessità di rivoluzionare. Che potrebbe effettivamente essere Samsung e il suo flusso infinito di prodotti nuovi e aggiornati? Andremo a scoprirlo …

Elio Malossi