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LAB Profile valore per i PNListi

Serve curiosità per crescere

 LAB Profile e il suo valore per i PNListi

Serve curiosita per crescere

È la curiosità che ci permette di crescere: Sii curioso … sempre!

Ciao,   ecco il valore aggiunto del LAB PROFILE  per chi  conosce e ha già studiato PNL.

Ultimamente, con grande piacere, ho ricevuto diverse richieste d’informazioni di approfondimento.

Ed è questo che si tratta : uno straordinario approfondimento dei Meta -programmi. Li conoscete ,vero ? E quanti sono quelli che conoscete e praticate ?

Ultimamente mi hanno rivolto molte domande importanti che, sicuramente, anche voi vi sarete fatti .Ora le voglio condividere con voi, così come le rispettive risposte che ho dato. Ho scelto 3 domande in particolare:

  • Elio, ti vorrei chiedere,  per me che ho frequentato corsi di PNL ( practitioner – Master practioner) ,qual è il valore aggiunto del tuo corso ?

Il valore aggiunto del mio corso per chi ha frequentato corsi di PNL in qualsiasi scuola, è di dare valore, con particolare attenzione,  ai meta- programmi specificando la loro importanza nella comunicazione. Oggi, sostengo  che, per usare in modo efficace qualsiasi strumento di comunicazione come il “Meta- modello” , il “Milton model” è necessario saper  riconoscere i Meta- programmi per usare il linguaggio adatto ad ogni persona. I Meta- programmi sono la base di qualsiasi comunicazione, sono i filtri che noi usiamo  per crearci il nostro  mondo. E’ attraverso questi filtri che  selezioniamo le informazioni di cui abbiamo bisogno. Ti posso dire, che in un corso di PNL, l’argomento dei Meta- programmi  viene affrontato in un paio di ore circa e viene data  un’ infarinatura di 6-7 meta programmi.   Al mio corso, vediamo bensì  14 Meta- programmi in 2 giorni e mezzo, al fine di poterli usare sempre e in qualsiasi contesto. Sapere che esistono è una grande cosa, il valore più grande che gli possiamo dare è: saperli utilizzare nel riconoscere quale sono i Meta- programmi  che le persone usano, permettendoci di capire come si comportano o comporteranno e in fine acquisire il linguaggio che permette di comunicare con queste persone che usano questi  vari filtri percettivi  in modo efficace.

  • Cosa introduci di nuovo ?

Sostanzialmente, di nuovo introduco un metodo facile da imparare e da utilizzare, il LAB Profile, che è una scheda di domande specifiche che ci permette di estrarre i vari Meta- programmi (14). Inoltre vedremo quali comportamenti derivano da ogni Meta- programma e il linguaggio che maggiormente influenza  ogni filtro. In fine, il più grande valore che possa avere un partecipante del corso, è la propria scoperta di come filtra il suo mondo, di come può  comprendersi  nel   più profondo  e  di come può  cambiare ciò che lo frena, attraverso la consapevolezza dei  propri  schemi

Ricordiamo, che è proprio R. Bandler che ha definito i Meta- programmi  importanti  per ottenere risultati.

I Meta- programmi,  sono emersi,  quando Leslie e Richard Bandler si sono resi conto che le tecniche di cambiamento usate, a volte funzionavano e a volte no; proprio perché dobbiamo adattare il nostro linguaggio a quello del nostro interlocutore se vogliamo che la nostra comunicazione sia utile e efficace.

Spero di esserti stato  utile e se hai altre domande più specifiche non esitare !

  • Perfetto !!!! Sei stato super utile ed esaudiente !!!!! Hai risposto in modo preciso e funzionale. Anche se  voglio di più … Ad esempio, in cosa consiste il certificato che rilasci ? Ps .Che figata !!!! Bravo Elio !!!!!

Allora,  lo hai espresso bene, il certificato che rilascio IO è un certificato con un valore intrinseco pari a quello del practitioner   NLP, e come ben  sai, parlare di valore è poco utile, perché sono i criteri che ci stanno dietro che fanno si che poi ognuno gli darà il valore che vuole. Quindi, in linea con la mia mission, il mio obiettivo  è fornire un certificato che rappresenta qualità formativa e elevate competenze dei partecipanti.

Per fare ciò, mi avvalgo dell’opportunità di essere il primo a insegnarlo al pubblico, quindi,  con la possibilità di definire  i criteri di valutazione .Ci  tengo molto che alla fine del corso, oltre ad avere passato un bellissimo momento di crescita insieme e di condivisione, ci sia un vero e proprio esame di valutazione.

Questo corso, deve fornire una competenza spendibile da subito, e deve ottenere nel tempo un alto livello di riconoscimento delle competenze che ne derivano.

Quindi, il certificato è solo carta stampata come quello che hai ricevuto nella scuola di PNL che hai frequentato. Ma è il valore che io gli voglio dare che rappresenta la differenza: Elevata Qualità e competenza.

Eviterò di rilasciare un certificato se non mi viene dimostrato di avere  acquisito le competenze  e dimostrato di saperle utilizzare. Ed è anche per questo motivo che ho limitato il corso a 25 partecipanti, per dare spazio alle domande,  ai feedback e  per favorire l’apprendimento.

Mi dispiace di essere cosi esaudiente ma mi fai domande molto importanti, e tocchi ogni volta i valori, e i valori sono fatti di criteri che ti devo spiegare in modo che tu possa avere una giusta percezione  o quanto meno possa capire come li intendo io.

Mi fa piacere il grande interesse che nutri per i Meta- programmi, per me sono le fondamenta  della comunicazione. Chi non li conosce, crede saper  comunicare e  ancora di più crede saper ascoltare. Sono felice di  vedere e sentire che altre persone portano a  cuore questo interesse.

Hai detto bene : che figata !!!! Brava tu di averlo percepito

Questo è la trascrizione originale, dello scambio tra me e una persona che è curiosa di imparare cose nuove. E’ importante notare come ho potuto utilizzare i suoi meta programmi per costruire le risposte che hanno soddisfatto le sue esigenze, in linea sempre con quello che offro realmente.

Hai una domanda? Voglio sentirla. Una domanda è preziosa come l’Archè Pietra. Brilla come l’argento alla luce del fuoco, come l’acqua al sole, come neve sotto le stelle, come pioggia sulla luna … Ognuno di noi, ha esigenze diverse e necessità risposte diverse.

La vostra soddisfazione è la mia soddisfazione.

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Ricordati … sii sempre curioso !!!

Elio Malossi
Nlp Trainer & Trainer/consultant LAB Profile®

© Elio Malossi 2014

Modelling Vs Copying

La chiave delle nostre scelte è nell’inconscio

La chiave delle nostre scelte è nell’inconscio

La chiave delle nostre scelte è nell’inconscio

 Modelling Vs Copying

Copiare è un processo cosciente, sta a dire che mettiamo solo la nostra parte razionale in azione; sentendo una determinata parola, leggendola, o vedendo un comportamento specifico che ottiene un risultato, siamo portarti a registrarne le relative informazioni. Di conseguenza copiando tali informazioni, ci aspettiamo di ottenere gli stessi risultati.

Ma è veramente così?

 

  • Copiare un dipinto ha il solito valore di quello originale?
  • Copiare un discorso ha il solito valore con qualsiasi audience?
  • Copiare una pubblicità dà valore al nostro brand?
  • Copiare un concorrente ha valore per il nostro target clienti?
  • Copiare una citazione ha valore in qualsiasi momento e contesto?

È un fatto indiscutibile, che vediamo quello che vogliamo vedere, sentiamo quello che vogliamo sentire e percepiamo ciò che noi vogliamo percepire.
Tutto questo è parte di un processo: noi esseri umani selezioniamo le informazioni di cui abbiamo bisogno in un contesto dato, costruendoci una rappresentazione interna (mentale) attraverso i nostri filtri percettivi (meta programmi), che gestiscono inconsapevolmente il nostro focus mentale.

“ La chiave delle nostre scelte è nell’inconscio” Carl Gustav Jung

Quello che leggi, è solo un insieme di pixel o macchie di inchiostro a formare disegni sulla carta, e quello che senti, un insieme di suoni a comporre melodia nell’aria.
I disegni e i suoni, in fine dei conti non sono che simboli, i quali messi l’uno con l’altro, danno vita a parole:  per allineare tutti nella loro comprensione (in campo semantico), alle parole sono state attribuite una serie di definizioni, ma ognuno di noi sarà portato a dare loro un significato diverso a seconda della situazione o del contesto in cui vengono utilizzate.

Ricordiamo un attimo, nel 2008, la famosa frase del Presidente americano Barack Obama! “Yes, we can” (Sì, noi possiamo), “pay off” della sua campagna elettorale, usato come “ancora” al contenuto di ogni suo discorso e che lo ha sicuramente aiutato a vincere le elezioni.
Ciò  significa che questa frase avrà sempre un impatto positivo sulle persone?
Copiare la stessa frase e tradurla in un’altra lingua, avrà la stessa influenza su un’altra cultura? Otterrà lo stesso risultato ?
E in un altro momento storico, la stessa frase avrebbe avuto la stessa efficacia?
Il suo significato è in effetti molto specifico per un pubblico molto specifico in un determinato contesto.

“Il significato di qualsiasi comunicazione non sta in ciò che noi pensiamo
che significhi ; sta nella reazione che provoca.”
R. Bandler.

Copiare fa parte di un processo cosciente: sono le nostre funzioni razionali che entrano in azione quando si copia, a prescindere se in un determinato contesto, sia giusto o sbagliato.
Copiando ci aspettiamo di ottenere lo stesso riscontro, emularne il risultato senza considerare il contesto in cui ci muoviamo.

La generalizzazione è il processo che ci permette di imparare: è sulle esperienza già fatte da noi o da altri, che basiamo il nostro apprendimento.
Iniziamo a copiare ciò che ha funzionato una o più volte, o a riprodurre ciò che abbiamo visto fare una o più volte e che ha permesso di raggiungere i risultati desiderati.
Questo processo di apprendimento, è sempre efficace, per ottenere ciò che vogliamo?

La PNL è il risultato di “Modelling”, modellamento di modelli di eccellenza, e non di “Copying”.

Il “modelling” nacque quando i creatori della PNL, Richard Bandler e John Grinder, iniziarono una meticolosa raccolta di informazioni relative alla strategie messe in atto da determinate persone, ritenute come eccellenze nel loro campo, per ottenere un certo risultato. Allo scopo, di trasmettere quella abilità a altre persone. Cito un esempio : Hanno modellato Milton Erikson, più grande ipnoterapeuta dei nostri tempi, al fine di permettere ad altri di ottenere i soliti risultati. Hanno eseguito una trascrizione precisa di come Milton Erikson parlava con i suoi pazienti e ne hanno estratto degli schemi, da cui ne deriva il “ Milton Model”.
A questo punto, è importante rendersi conto che non è tanto il contenuto da dovere modellare, quanto la struttura che funge da supporto del “contenuto” stesso.

Pertanto, modellare è estrarre la strategia del nostro processo inconscio: chi ha una competenza, di solito non è consapevole, nel minimo dettaglio, di ciò che fa. La strategia di una persona è guidata dal suo inconscio, mentre la parte cosciente rimane focalizzata su quello che sta succedendo e su quello che desidera ottenere o evitare, come risultato.

Se Richard Bandler e John Grinder si fossero accontentati di copiare le parole di Milton Erickson, pensate che avrebbero potuto estrarne le sua strategia?
R. Bandler e J. Grinder avrebbero potuto utilizzare le sue parole “copiate” per come le usava M. Erikson con tutte le persone, al fine di ottenere i risultati desiderati?
No, era importante capire la struttura del suo agire inconsapevole e sapere scegliere poi, consapevolmente, a secondo del contesto e delle persone, le parole giuste!

“Un esempio ha solo forza d’aneddoto, ma due consentono di formulare
un’ipotesi, e almeno tre sono necessari per determinare una struttura”
J. Grinder

Gli studiosi di PNL hanno sostanzialmente reso i meta-programmi di pubblico dominio a partire dal 1986, con Rodger Bailey che ha iniziato ad utilizzare il metodo “LAB Profile”(Profilo del linguaggio e comportamento) nel contesto professionale. In diversi libri appaiono le prime applicazioni pratiche dei meta programmi, ad esempio nel bestseller “Unlimited Power” di A. Robbins (1986), “Time Line” di T. James e W. Woodsmall (1987).
Nel 1995 invece, Shelle Rose Charvet pubblicò un libro di grande successo “Le parole della mente. Eccellere nel linguaggio d’influenza” , dove pone l’attenzione sul linguaggio più efficace da utilizzare nel processo di persuasione, permettendo così una diffusa e una comprensione maggiore dei meta programmi anche a coloro che non conoscono la PNL.

Ricordiamoci però, che sono R. Bandler e J. Grinder i creatore della PNL, sono loro che hanno “modellato” i primi modelli di eccellenza.
Hanno “modellato” e non “copiato”!
È R. Bandler stesso a definire che i meta programmi sono di fondamentale importanza per l’utilizzo di modelli al fine di ottenere risultati. Tali modelli indicano il procedimento da seguire, ne indicano la forma, ma il contenuto andrà adeguato al contesto specifico e ad una persona specifica.
Un modello rimane il medesimo, ma il contenuto di “parole” sarà stabilito sulla base di questi meta programmi.

“I meta-programmi, ebbero origine con Leslie Cameron Bandler durante la sua collaborazione con Richard. Essi nacquero quando Leslie, applicando la PNL “come da manuale” (Woodsmall, 1988, p.63), scoprì che, talvolta, i processi non funzionavano. Cosa più importante, lei e Richard scoprirono che questi “fallimenti” stavano portando alla luce la lista iniziale dei meta-programmi della PNL.” M. Hall e B. Bodenhamer

Nel mio percorso di studio, ho potuto imparare modelli già sviluppati ed estremamente potenti. Quello che mi ha incuriosito di più, è vedere come alcuni trainers li utilizzavano in modo straordinario. Questi trainers sono diventati, per me, esempi da cui imparare, così come, a loro volta, essi avevano “modellato” i loro insegnanti.
In particolare sono rimasto impressionato da Alessio Roberti e dal suo uso dei modelli di PNL, ho avuto modo di seguirlo in diversi corsi e mi ha incuriosito proprio per il modo in cui usava i meta programmi.

Nel conseguire la mia certificazione “NLP Master Practitioner Advanced” ho imparato le basi di NHR ,DHE, Time distorsion ma soprattutto ho studiato un argomento che avevo veramente a cuore e che veniva insegnato proprio da Alessio:
l’utilizzo dei “Meta programmi in modo conversazionale”.
Bisogna dire, che Alessio Roberti è il “Direttore mondiale del Business Coaching” per la “Society of NLP”, nonché il Trainer di PNL che ha introdotto il corso di intelligenza linguistica in Italia ed è chiamato a partecipare a trasmissioni televisive come esperto di comunicazione.

In questo corso, A. Roberti ha illustrato un “case study”, in cui da Business Coach, aveva effettuato una negoziazione. Attraverso le sue spiegazioni, ho notato il suo uso elegante dei  meta programmi e ne ho percepito la sua competenza.
Tuttavia, non capivo come sviluppare questa abilità: era come se mi mancassero degli elementi per effettuare i collegamenti necessari alla mia comprensione. Naturalmente, il Trainer spiegava cosa stesse facendo mostrando le dinamiche della negoziazione e i risultati ottenuti, ma io all’inizio non riuscivo a cogliere il ragionamento da seguire.
Come potevo quindi arrivare a sfruttare gli esempi che ci aveva dato?
Mi mancava un modello da seguire!

Non mi interessava foto-copiarlo in quello che faceva o diceva, consapevole del fatto che non sarebbe stato utile per me.
Ma tenevo a modellarlo, e volevo capire quale ragionamento lo stesse guidando.
Il mio scopo era divenire altrettanto competente in qualsiasi contesto mi fossi ritrovato.
Così ho iniziato a interessarmi al suo curriculum vitae e alle competenze che aveva acquisito e sviluppato; visitando il suo blog personale, ho scoperto tra i suoi certificati, che aveva ottenuto il certificato “LAB profile® Practitioner”.

Così, ho deciso di approfondire lo studio di modelli sviluppati con i meta programmi.
Ho scoperto il “LAB Profile®” nel libro “Innovazione in PNL” di M.Hall e Shelle Rose Charvet, che mi ha stimolato a intraprendere un nuovo percorso di specializzazione.
Ho ottenuto la certificazione internazionale di “Trainer/consultant LAB Profile®” dopo un corso intensivi di 10 giorni con Shelle Rose Charvet.

In seguito rileggendo i miei appunti del corso fatto con Alessio, ho finalmente capito quale competenza inconscia lo guidasse e quale fosse il modello da lui seguito in modo conversazionale.

Tutto questo mi conferma ulteriormente che la competenza inconscia, sia per A. Roberti sia per tutti i modelli di eccellenza nel mondo(*), ripone sull’uso magistrale dei meta programmi ed è tale uso ciò che si deve modellare. Ho capito quello che mi era mancato al corso per creare le giuste connessioni, in modo da non copiare ma modellare una strategia e utilizzarla in qualsiasi contesto mi fossi trovato .

“I meta-programmi sono, tra i filtri, quelli che agiscono a livello più inconscio, e sono privi di contenuto. Ciò vuole dire che i meta-programmi non hanno di per sé contenuto, ma filtrano il contenuto della nostra esperienza; sono i filtri di cancellazione e distorsione che aggiungono o sottraggono elementi alle nostre generalizzazioni”.

T. James – W. Woodsmall

I meta programmi si basano sullo studio dei “tipi di personalità” di Carl Gustav Jung e studiano i nostri comportamenti derivanti da nostre scelte inconsce a traverso un’analisi linguistica.
Per questo, diventa importante capire a chi ci rivolgiamo e in quale contesto ci muoviamo, prima di scegliere il giusto linguaggio d’influenza per ottenere i risultati desiderati.

Concludo che una comunicazione efficace è il risultato di una selezione di parole mirate al nostro interlocutore, evitando alle nostre “convinzioni” di indurci a scegliere “parole”, che potrebbero non essere efficaci.

Non c’è un modo assoluto, in cui una parola abbia un impatto sicuramente efficace.
Copiare non è necessario; invece, è importante capire come le persone selezionino le parole o le frasi, di cui hanno bisogno per essere influenzate. Questo vi permetterà di scegliere parole adatte al contesto nel quale vogliamo avere un’influenza senza venire meno all’ecologia dell’individuo.
Influenzare non significa manipolare!

Il LAB Profile, qui trova il suo posto, grazie alla serie di domande specifiche mirate a capire come le persone utilizzino i filtri percettivi: per motivarsi, per prendere decisioni o fare delle scelte in determinati contesti.
Il LAB Profile, inoltre, ci insegna quali saranno le parole che avranno un’influenza, un impatto più incisivo su diversi “tipi di personalità”.
È con il binomio di queste due conoscenze, che possiamo prevedere quale parola influenzerà una persona e conoscere il comportamento che ne deriverà.

In ultima analisi, la modellazione viene utilizzata per ripetere un modello non copiandone il contenuto, bensì, scegliendo ogni volta le parole adatte a chi vogliamo “influenzare”.
Non c’è una parola “migliore” di altre; ci sono solo parole e comportamenti più efficaci in determinati contesti per ciascuno di noi.

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Ricordati … sii sempre curioso !!!

Elio Malossi
Nlp Trainer & Trainer/consultant LAB Profile®

Fonti Bibliografiche:
La struttura della Magia”: R. Bandler e J. Grinder
Time Line”: T. James e W. Woodsmall
Figuring Out People: Reading People Using Meta-Programs”: M. Hall e B. Bodenhamer
Le parole della mente. Eccellere nel linguaggio d’influenza”: Shelle Rose Charvet
Innovazione in PNL” : M. Hall e Shelle Rose Charvet

(*) : Tade James – Wyatt Woodsmall – Anthony Robbins – Micheal hall – Rodger Bailey – Shelle rose charvert

© Elio Malossi 2014